Ci sono volute
incalcolabili combinazioni di cause
per nascere come esseri umani
e altrettante per orientare
lo spirito umano verso la pratica spirituale,
la realizzazione della propria natura.
Ma qualsiasi cosa possiamo sforzarci
di fare una volta seduti in meditazione
il semplice sedere nel corpo del respiro
– nella mente dei pensieri –
è già un sedere sul trono della coscienza
e dell’implicito risveglio.
Come il cibo è un sapore
così il risveglio è un’esperienza.
Le parole possono descrivere,
indirizzare, mai sostituire
la luna che splende alta nel cielo.
Dice il vecchio Yeno:
“Se il vero ė lasciato a sé stesso
non vi è nulla di falso”.
Possa questa pratica
essere di beneficio a tutti gli esseri.