Mese: gennaio 2021
Lunedì di pratica Zen – 14
Appuntamento zazen-kinhin-zazen, ore 20-21, con lo stato naturale della mente, origine di ogni pensiero, sensazione, emozione; di ogni coscienza, silenzio, parola e azione. Magnifica Realtà che forma ogni istante e dunque ogni istante conforma. Perfetta Natura che esprime e comprende, attraversa e trascende, ogni imperfezione e ogni perfezione, proprio qui, proprio ora.
Gassho a tutti gli esseri e un amorevole sostegno ai più sofferenti.
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Ogni cosa è la voce del Dharma,
la gioia come il dolore,
sia la carezza che il pugno.
Ma chi vuole ricevere un pugno
quando può ricevere una carezza
e chi vuole stare nel dolore
quando si può essere nella gioia?
Ogni cosa è la voce del Dharma
il dolore inevitabile e il dolore evitabile,
come pure l’azione per porre fine
alla causa stessa del dolore.
Così è la voce del Dharma l’azione
per porre fine alla sofferenza
che alcuni esseri infliggono
ad altri esseri.
Medit-azione
Partire dal corpo e dalla mente
Riceviamo e informiamo
Riceviamo e informiamo
Caro/a
ritenendo di fare cosa gradita, ti inviamo in allegato1 una sintesi delle iniziative promosse dal Movimento Nonviolento bresciano, nell’anno appena concluso.
La nostra sede di via Milano, presenza ormai storica in città, è aperta a tutti/e: singoli, Associazioni e Movimenti che ne condividano i presupposti e, nei più svariati ambiti, lavorino per la costruzione di una società più giusta e democratica, aperta, accogliente, disarmata e operante nella risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Ci sembra importante sottolineare che la continuità della presenza nonviolenta a Brescia, più di 40 anni ormai, si è resa possibile anche grazie a questo luogo, diventato punto di riferimento per molti/e. di noi.
Ma questa struttura ha, come puoi immaginare, notevoli costi di gestione che, da sempre e tutt’ora, sono sostenuti esclusivamente con le donazioni di singole persone, non avendo accesso a nessun contributo istituzionale.
Siamo perciò a chiederti, se condividi le nostre proposte, di collaborare al mantenimento di questo luogo, versando un libero contributo.
Sappiamo che molti di noi sono già impegnati a sostenere altre importanti campagne e Associazioni, ma ti chiediamo ugualmente uno sforzo, secondo le tue possibilità.
Anche un piccolo contributo può essere di grande aiuto.
Sperando di averti con noi nelle prossime iniziative, confidiamo in un positivo riscontro al nostro appello.
Grazie per l’attenzione
Movimento Nonviolento Bs
▷ E’ POSSIBILE EFFETTUARE IL VERSAMENTO CON UN BONIFICO
presso la Banca Etica con queste coordinate
MOVIMENTO NONVIOLENTO BRESCIA –
CODICE IBAN IT81T0501811200000011381928
Per usufruire delle detrazioni fiscali è necessario fare il versamento alla sede nazionale del MN
specificando nella causale “PER LA SEDE DI BRESCIA” con queste coordinate bancarie:
MOVIMENTO NONVIOLENTO
CODICE IBAN IT35U0760111700000018745455
▷ Oppure direttamente in sede il lunedì e mercoledì dalle 15 alle 18.
Movimento Nonviolento Brescia – Via Milano, n° 65
Tel. 030 3229343 mail: movimentononviolento.bs@alice.it
1Invieremo il documento allegato a tutti coloro che ne faranno richiesta [nota del blogger]
Lunedì di pratica Zen – 13
Il gestore della sala A.RC.I. dove noi teniamo la pratica di zazen e kinhin del Lunedì sera ci comunica che allo stato attuale delle norme non è prevista la riapertura fino a metà marzo, salvo mutamento in positivo della situazione epidemiologica.
*
Rinnoviamo il nostro invito alla pratica di zazen-kinhin-zazen del lunedì sera, ore 20-21, ovunque siate, ovunque vi portino i vostri passi, da una stazione alla camera da letto. Prendere respiro, sedersi, rimanere semplicemente presenti in tutto ciò che sorge e tramonta nello specchio della mente, ivi compresa la percezione dei rumori ambientali, la percezione silenziosa e intermittente del respiro, le increspature del corpo e dell’animo. Rimanere coscienti e aperti, abbandonati e confidenti, semplicemente immersi nella Realtà che si esprime e ci esprime, nel “presente che avviene”.
Gassho a ogni essere e un caldo abbraccio ai più sofferenti.
1
Questa mattina fervono i lavori
da muratore nell’appartamento
adiacente alla sala di meditazione.
Se proprio non riuscite, buoni amici
e praticanti di questo zendo
a non desiderare che i rumori
non trapassino i muri
né potete fermare i muratori
né tantomeno andarvene
almeno guardate, osservate
e respirate il vostro desiderio
che tutto taccia.
Anch’esso è una forma della Realtà che avviene,
come i rumori, che non stanno
né dentro né fuori,
ma sono Uno
con la mente che li avverte
e la Realtà che li esprime.
Come pratichiamo alle quattro del mattino
nel silenzio assoluto del mondo
così pratichiamo nel lavoro
dei muratori
nell’eco di rimbombo
che sale dai rumori della strada.
Perché pratica, lavoro, rumori, desideri
e intervalli di silenzio, “ogni
cosa è la voce del Dharma”.
Ehi, nella sciarpa
di nuvole di neve…
(gli occhi sorridono)
Lunedì di pratica Zen – 12
Questa sera ancora invitiamo alla libera pratica in libero corpo e liberamente:
“Come posso liberarmi, maestro?”
“E chi mai ti ha messo in catene?”
di zazen – kinhin – zazen: ore 20 – 21. Ognuno nella propria realtà che pure è la Realtà di tutti.
Gassho a tutti gli esseri e un partecipe abbraccio ai più sofferenti.
Ogni attimo è
sia inizio che fine
non porta a un altro attimo.
Ogni zazen è il primo e l’ultimo,
non porta a un altro zazen.
E per quanto possiamo sforzarci
non siamo noi a fare la pratica
ma la pratica a fare noi.
La Storia è un’ottima maestra
“La Storia è un’ottima maestra,
ma l’essere umano è un pessimo studente.”
(Antonio Gramsci)
E perché è un pessimo studente?
Cosa condanna l’essere umano
a ripetere gli stessi comportamenti,
gli stessi errori?
Senz’altro l’ignoranza della Storia
o la presunzione ogni volta
di essere diversi,
di aver capito la lezione:
“noi no, noi sappiamo, noi
non siamo così…”
Ed ecco il pianto e lo stridore
di denti che sale dalla Terra
ancora, dopo cinquemila
anni di storia.
Le rivoluzioni falliscono quando
i rivoluzionari, sotto lo scudo
della buona o presunta causa,
hanno gli stessi processi
mentali degli “odiati nemici”:
Primo: noi siamo i depositari del sacrosanto
e il male sta fuori di noi.
Secondo: chi non ci segue è un nemico
da abbattere o un traditore da additare,
in subordine un sospetto da sorvegliare,
un estraneo da convincere, ignorare
o sbeffeggiare.
Terzo: il fine giustifica i mezzi.
I processi riformatori s’infrangono
sui meccanismi mentali utilitaristici,
di calcolo, interesse e tornaconto
che li sovrasta.
Ai grandi rifondatori di liberazione
che riprendono il filo del vero
e della storia segue
il decadimento di piccole menti,
piccoli cuori
limitati nell’area di coscienza
e consapevolezza.
L’essere umano ripete gli stessi
errori, perché lo stesso rimane
il meccanismo mentale
che lo domina.
Qualcuno, di grande, l’ha
vissuto e l’ha detto:
“Non si mette vino nuovo
in otri vecchi”.
Qualcuno, non meno grande,
l’ha fatto:
“Ti ho visto, costruttore
di prigioni, e ora spezzata
è la tua trave di colmo”.
E cos’è l’otre vecchio, questo meccanismo mentale,
chi è questo costruttore di prigioni?
È la frattura percettiva che divide
illusoriamente la realtà in due:
una parte che si autodefinisce “io”
e definisce l’altra come “non-io”
quindi esterna a sé.
Con tutto il carico di solitudine, estraneità, conflitti
senso di minaccia, predazione, subordinazione
confini, bisogno di sicurezza, alleanze
di rinforzo, ansia, angoscia
nei confronti del presunto altro da sé
che questo comporta.
Appena mediato da quei ponti
che sentono e intuiscono l’originaria
unità ed interessenza
che sono il senso della bellezza, la gioia,
la commozione, l’amore e l’amicizia.
Mancando del tutto, nella generalità
degli esseri umani, ma non nella
mente che si risveglia al vero
(e ogni essere umano si può risvegliare)
l’esperienza percettiva ed esistenziale
del Reale come Uno, in tutte le sue forme,
l’io compreso.
Per cui ogni cosa fatta a un altro,
positiva, negativa o neutra che sia
è comunque una cosa fatta a sé.