6-9 agosto 1945 – riletture e riflessioni: il passato che non passa

L’errore è di considerare il nazifascismo
come un accidente della Storia, un’isola,
una parentesi chiusa

e non un portato di “qualcosa” che
da sempre alligna nella mente umana,
impregna il nostro vivere quotidiano

e che quando trova le condizioni si acuisce
torna ad affacciarsi nella Storia, con tutto
il suo carico distruttivo.

Questo qualcosa è il blocco psichico
che domina l’essere umano, la percezione
di un sé separato che determina
una percezione di divisione tra sé e il mondo.

Con il sé che si mette al centro e tutto il resto
in periferia, a un piano di valore inferiore
e subordinato al proprio tornaconto.

Tale percezione genera per un verso il desiderio di possedere
ciò che è già intimamente nostro, ma percepiamo
separato da noi, e ha così fascino se
sentiamo che ci dà piacere,
vita, potenza

(anche morte, nella disperata ricerca di riottenere
“questo intimamente nostro”, ma che non sappiamo
contattare, vivere, ritrovare.)

e dall’altro di annichilire la minaccia che questa realtà, percepita
come separata da noi, ma che ha una così grande
influenza su di noi, continuamente ci dà

per il solo fatto di essere vista come “altro”, vita “altra”
che potrebbe sommergere la nostra.

Non a caso la grande quota d’indifferenza
copre tutti gli aspetti della realtà che non ci danno
piacere-potenza o senso di minaccia.

Ne consegue una brama di possesso
che è nel contempo una necessità di controllo
della minaccia, per tacitare l’intima angoscia.

Questo universo di azioni e reazioni fobiche
che si rinforzano l’un l’altra raggiunge punti
di crisi e di esplosività di cui sono poi
piene le pagine dei libri di Storia.

È evidente allora che non esistono soluzioni stabili
a valle di questo blocco psichico, essendo
proprio tale blocco psichico il problema.

Non si spegne un incendio con la benzina
e con l’azione dell’incendiario.

Serve, quindi, la prima autoconsapevolezza
della presenza di questo blocco
e di esserne l’espressione
in ogni gesto, in ogni

pensiero e sensazione.

Serve, poi, lavorare su tale blocco, superare
la percezione separata delle cose,

la percezione separata di un sé, la percezione
individuale e arroccata dell’esistenza.

Necessariamente partendo da sé e offrendo
a tutti la possibilità.

Ma più che raggiungere qualcosa

il risveglio è vivere la nostra Realtà
eternamente manifesta
qui e ora.

Lo slancio d’amore è un suo precursore
L’amore ritrovato ne è la sua espressione.

Naturale è che lungo questo percorso
ogni atto contro l’umanità

non può attendere il superamento
del blocco psichico, per essere affrontato.

Il voto responsabile, l’attività sociale e politica
il volontariato, l’azione contro le disuguaglianze,
le violenze e le ingiustizie saranno allora

l’aspetto visibile, l’anima sociale, il riflesso
esterno del lavoro su di sé

che nel nostro caso si chiama zazen,

ma che ognuno può fare con gli “strumenti”
o con le “vie”, laici o religiosi, che gli
sono propri.

Trovo impossibile, in particolare,
che un movimento politico di reale cambiamento
non si occupi pubblicamente

e non solo nel recinto del privato,

come parte integrante della propria azione,
di quell’azione così concreta

che è il lavoro su di sé,
caposaldo e scaturigine di ogni azione
sociale e politica.

Riceviamo e diffondiamo

*Andrà tutto bene?
*È uscito il numero 3-2020 di “Azione nonviolenta”, rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, bimestrale di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Azione nonviolenta, 3 – 2020
Pandemia: la nonviolenza è la luce in fondo al tunnel

https://www.azionenonviolenta.it/azione-nonviolenta-3-2020-anno-57-n-639/


L’umanità sta cercando un’uscita di sicurezza per mettersi in salvo, ma ancora non si vede il segnale che indica la via di esodo. In piena pandemia mondiale siamo ancora al “si salvi chi può”.

Se la nonviolenza, come la definiva *Aldo Capitini*, è “/apertura/ affettuosa all’/esistenza/, alla libertà e allo sviluppo di ogni essere”, si capisce bene l’attualità tragica e decisiva di ciò che stiamo vivendo, e cosa dobbiamo fare: – aprirci a relazioni amorose – salvare l’esistenza delle vite – garantire la libertà – sviluppare le strutture sociali – favorire il benessere di tutti; perché è solo nell’esistenza, nella libertà e nello sviluppo del prossimo, che anch’io posso godere della mia esistenza, della mia libertà, del mio sviluppo. Ecco il senso profondo, e profetico, della nonviolenza. Una nonviolenza che è anche politica e non solo etica e morale. (…)
Non sappiamo se “andrà tutto bene”, o tutto male. Ma se andrà bene, sarà solo grazie al lavoro pionieristico messo in atto dal cambiamento lento, profondo, dolce, della nonviolenza e di chi la sta sperimentando nel concreto di politiche nuove.


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Mao Valpiana – Verona

Ora pensa a quel che dici

“Io dico quello che penso”,
è tutto fiero l’odiatore del web.

Ora pensa a quel che dici.

Poi ci sono quelli che credono
che loro il Cristo non l’avrebbero mai ucciso

e intanto Cristo gli passa con la croce
ogni giorno sotto gli occhi
e nella mente

ma noi siamo troppo occupati
a guardarci le mani libere
dal male

per riconoscerlo.

*

Piena solidarietà a tutte le vittime dell’odio

Piena solidarietà a tutte le vittime dell’odio.

Non voglio che la mia terra di vita e di meditazione,
Rezzato in particolare,

che ha visto e vede tante iniziative democratiche
e culturali, marce della pace, la prima

obiezione di coscienza bresciana
all’uso delle armi e alla guerra

venga associata a questi
gesti d’intolleranza

e violenza.

Riceviamo e diffondiamo

Ti scriviamo per invitarti all’incontro nazionale di PeaceLink, che si terrà Sabato 9 e Domenica 10 Novembre alla Casa per la Pace di Tavarnuzze, vicino Firenze.

Si tratta di un’iniziativa importante per incontrarci ma soprattutto per condividere vari seminari formativi su pace, ecologia e solidarietà, con filo conduttore la cittadinanza attiva, e in particolare la cittadinanza digitale. Vi saranno numerose testimonianze, gruppi di lavoro e momenti di scambio e approfondimento sul futuro dell’attivismo pacifista e ambientalista in Italia.

Puoi trovare maggiori informazioni sul programma, i costi e le modalità di registrazione a questo indirizzo

https://www.peacelink.it/forfuture

Per qualsiasi domanda puoi contattarci via email volontari@peacelink.it oppure attraverso questi canali

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Qualora fossi interessato/a ma non in grado di partecipare, ti invitiamo a seguire il nostro canale YouTube dove verranno pubblicati alcuni estratti video dell’evento

https://www.youtube.com/channel/UC3WwkfbNXH-TxnVFpwSAtSQ

Ti aspettiamo, a presto!

Associazione PeaceLink