Uscendo dal ritiro Zen di Aprile

Guardate gli adulti: usano sé stessi e le proprie categorie
mentali per cercare illusoriamente di “afferrare” gli eventi.

“Usare sé stessi per sperimentare le cose e gli eventi è delusione”.

Guardate i bambini: usano le cose, gli eventi 
per sperimentare sé stessi e conoscere qualcosa di sé.

“Usare le cose e gli eventi per sperimentare sé stessi è risveglio”.

*

Un grazie a tutti i partecipanti.
Possa questa pratica essere di beneficio
a tutti gli esseri

Uscendo dal ritiro Zen di Marzo

Zazen è uno stato di presenza assoluta,
di aperto, confidente, vigile, cosciente,
lucido abbandono

e si realizza
quando nemmeno nella più piccola
fibra di noi stessi

e in nessun angolo della nostra mente

dimora non visto
il benché minimo desiderio
di un altrove

o di un qui ed ora.

*

Commento:

“Non visto”, abbiamo scritto.
Perché qualsiasi desiderio visto
dalla coscienza è una corrente
d’energia che si guarda come il mare

come l’anima liquida del Garda
con le sue mutevoli correnti
che si apre ai nostri piedi
quando scendiamo dall’eremo.

Come l’improvvisa e luminosa
luna che sorge sulle nevi purpuree
della montagna a lago nel tramonto:

Così dovrebbe essere guardato.

Il desiderio, finché dura, visto
dalla coscienza, è parte integrante
della presenza assoluta.

*

Sopra il cortile
una falce di luna
lenisce la Terra

*

Grazie a tutti i partecipanti, possa questa pratica essere
di beneficio a tutti gli esseri