Va bene

Va bene, il fascismo è morto e sepolto.
D’accordo il contesto è diverso
e non si possono usare

disinvoltamente categorie 
che sono storiche.

Vorrà dire che è un altro fascismo
una cosa così nuova da fare
cose vecchie, con l’aria
d’esser prime

ché la violenza e l’intolleranza
sono a sé stesse sempre 
uguali.

Va bene il popolo, ma quale?

Va bene il popolo, ma quale?

Quello che preferisce Barabba
e urla in piazza crucifige

a un uomo coronato
di spine?

oppure le folle osannanti 
“duce… führer”?

Quello che spezza il pane
con gli ultimi, 

quello che vuole la pena 
di morte, o quello

che presta il suo braccio, 
anche solo un complice silenzio 
ai naufragi, ai gulag 
ai lager?

Di quale popolo parliamo:
dell’oscuramento collettivo

o dell’alba
di una nuova coscienza?

Riceviamo e diffondiamo

Un libro di Pasquale Pugliese

Introduzione alla filosofia della nonviolenza di Aldo Capitini”

Elementi per la liberazione dalla violenza”

che si terrà

VENERDI’ 24 MAGGIO alle ore 18,30

presso il Centro per la Nonviolenza di via Milano 65 a Brescia

Pasquale Pugliese è segretario nazionale del Movimento Nonviolento ed è tra i redattori della rivista “Azione nonviolenta”. Dopo gli studi filosofici, oggi si occupa di progettazione e supervisione educativa e di politiche giovanili. Inoltre cura percorsi e laboratori sulla nonviolenza e la formazione dei volontari civili.

In questa sua opera ci introduce al pensiero di Aldo Capitini, filosofo della nonviolenza, antifascista, fondatore del Movimento Nonviolento, e al suo percorso filosofico, etico, politico, religioso e pedagogico che possiamo annoverare fra i più radicali e innovativi del novecento italiano.

Ti aspettiamo!

Movimento Nonviolento di Brescia

Il mondo umano

Il mondo umano, per ignoranza e illusione
si edifica dall’io in poi

e soffre e fa soffrire tutto quello che può soffrire
e far soffrire una coscienza personale che brama
di possedere vita, gioia e morte, ma non possiede 

nemmeno se stessa, inconsistente
come una bolla, suscettibile ogni istante
di dissolvenza,

e trema, infatti, al solo pensiero della dissolvenza
che cerca inutilmente di rimuovere.

La pratica meditativa lavora dall’io al “prima”,
un prima eternamente qui e ora

e lascia esprimere la Realtà che è forma,
la forma che è Realtà, ricomprendendo
in ciò anche l’io e il suo poi.

È la goccia che si riconosce mare

 – unico segno identitario universale –

nel medesimo istante senza tempo
in cui il mare si riconosce goccia

modulandosi in flutti e correnti
che chiamiamo eventi
e diversità

dove ancora tempestosa è la nostra 
acqua, tra lotte e desideri
sete d’amore e fame d’esistenza,

ma con animo di compassione, 
in equanimi giorni, di vivide stagioni.