Di chi?

Non si tratta di quietismo
ma di ritrovarsi lucidi, coscienti
pienamente presenti

sorgendo, cessando e mutando
nelle circostanze che sorgono, cessano
e mutano

pronti ad agire ed interagire
con le glorie e le miserie,
di chi?

in questo tempo della mente, pacificato
e universale

che comprende ogni
passato e futuro

senza sforzo alcuno di dirigersi
verso un “qui e ora” che è in realtà
un illusorio altrove

né verso
nessun altro illusorio “altrove”.

E se lo sforzo si crea o si ricrea,
la coscienza, nella sua lucida presenza,
lo avverte e lo respira

rimanendo squisitamente
così com’è.

La vita dell’onda

La vita dell’onda è la vita del mare.

Ogni sua piccola goccia esprime
la sua grandezza.

Ma se noi ci viviamo solo
come piccola vita dell’onda

manchiamo della coscienza
vera e ineffabile

e ci perdiamo nelle angustie
dell’autoaffermazione.

Ecco l’origine della sofferenza.

Fossimo coscienti dello splendore
inaudito

che esprime ogni singolo respiro
e forma e mutar di forme

più non cercheremmo
di solidificare l’onda

nella ricerca vana
di sfuggire alla insicurezza
che è morte.

All’istante lasceremmo
di piantare unghie e bandiere
intorno a noi.