Di chi?

Non si tratta di quietismo
ma di ritrovarsi lucidi, coscienti
pienamente presenti

sorgendo, cessando e mutando
nelle circostanze che sorgono, cessano
e mutano

pronti ad agire ed interagire
con le glorie e le miserie,
di chi?

in questo tempo della mente, pacificato
e universale

che comprende ogni
passato e futuro

senza sforzo alcuno di dirigersi
verso un “qui e ora” che è in realtà
un illusorio altrove

né verso
nessun altro illusorio “altrove”.

E se lo sforzo si crea o si ricrea,
la coscienza, nella sua lucida presenza,
lo avverte e lo respira

rimanendo squisitamente
così com’è.

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