È come un viaggiatore

È come un viaggiatore
che anela solo alla meta

e non ha tempo nemmeno
di leggere i cartelli sulla via.

Ma quando vi giunge
non trova nulla.

Solo un cartello con sopra
scritto:

“Che meraviglioso viaggio
è stato questo.

Non te ne sei accorto? Non
c’è altro.”

Allora torna indietro e per curiosità
legge tutti i cartelli

ma essi, fronte e retro,
(particolare decisivo)

portano solo scritto: “Che meraviglioso
viaggio è questo. Non ti accorgi?

Non c’è altro”.

Le persone amano gli schemi

Le persone amano gli schemi
e le definizioni.

Trovare la casella dove
inserire il prossimo e i vari
aspetti della realtà

calma l’ansia,
mette tutto sotto controllo

ed esime
dal navigare in mare aperto.

Perché sforzarsi di rimanere
aperti alla vita e alla comprensione,

quando comode etichette
s’incaricano d’imbavagliare

aspetti che altrimenti
potrebbero risultare scomodi?

Allo stesso modo

qualche volta non è
solo la tazza del visitatore
ad essere già colma di sé

così da non poter più ricevere
nemmeno una goccia di tè

ma anche la nostra
e quella di certi padroni di casa

che trasformano nobili percorsi
in conventicole settarie.