Come siamo fragili nel regno delle forme,
buoni amici, e fluttuanti
come le infinite cause
che ci modellano nell’impermanenza.
Un fascio di energie del campo cosmico
aggregate per una virgola di tempo
coscienti alla parziale,
in continua trasformazione,
disperse e riaggregate all’infinito.
Figli della luce e della tenebra
sempre oscillanti tra gioia e sofferenza
solo se il “vero è lasciato a se stesso
non v’è nulla di falso”.
Ma talvolta un dolore sorge, così acuto
che l’animo si contorce, come un serpe
in agonia.
Eppure il sole sorge ancora
e continua a tramontare
il cuore batte ancora, e il respiro
continua a respirare.
“…all for my love / I’ll learn the truth…”
Il canto del dubbio e della tenacia,
la canzone della fede.
*
Note minime:
1 – “…se il vero è lasciato a sé stesso, non v’è nulla di falso” – (Sesto Patriarca Zen, Hui Neng)
2 – “… all for my love / I’ll learn the truth…”- “Faith’s Song” di Amy Wadge
3 – “Dubbio, tenacia e fede (fiducia)” sono menzionate dal maestro Zen Miura,(“Conferenze”, New York, 1955).
4 – Il verso “La canzone della fede” è la traduzione del titolo “Faith’s Song” di Amy Wadge, ma coniugato con “Dubbio, tenacia, fede” del Maestro Miura.
5 – L’immagine: “il cuore batte ancora / e il respiro continua a respirare”, pur magnificamente presente, per un’evidente e pura coincidenza di spirito espressivo, nel refrain della canzone (2018) della Wadge (facilmente rintracciabile su youtube), è tratto da Ox (2012), come pure ne sono tratti i versi immediatamente precedenti.