Il kin-in non è una pausa
tra una meditazione seduta e l’altra,
è una meditazione camminata
senza soluzione di continuità.
Lo stesso vale per il lavoro, le azioni,
i gesti quotidiani.
La pratica universale della coscienza
non ha porte, non ha muri,
né orari d’ufficio.
Respira ad ogni respiro
illumina lodi e offese quotidiane
attraversa ogni steccato.
Solo meditare seduti, solo stare in piedi,
quale limitazione, che spreco,
che fissazione.