Mentre rinnoviamo l’invito a praticare zazen quando e ovunque vi sia possibile, e in particolare stasera, idealmente insieme, alla stessa ora in cui ci trovavamo, e ci troveremo ancora, al Centro di Via scuole a Brescia, ricordiamo che questo nostro lunedì di zazen si svolge in concomitanza con la pratica di molti centri Zen italiani e di tutti i continenti, che celebrano il risveglio, 2500 anni fa, di quell’uomo in terra d’India conosciuto da allora come il Buddha Sakyamuni. Non siamo soli nell’universo. Come siamo nello stesso momento bresciani, lombardi, italiani, europei, terrestri ed esseri senzienti dell’Universo, così siamo parte contemporaneamente della comunità di pratica Zen, della comunità più ampia di meditanti, del Sangha degli esseri umani sul nostro pianeta, praticanti o no, con il loro bagaglio di gioie e dolori, che sono anche nostri, e infine del Sangha Universale di tutti gli esseri senzienti in ogni angolo del cosmo. Possa la nostra pratica essere di beneficio a tutti, a cominciare dai sofferenti, per le tante cause e in tutti i luoghi.
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La migliore meditazione
Tra sedersi in zazen
e rendere un servizio
prima si rende il servizio
e poi ci si siede.
Tra sedere in zazen
e fermarsi sulla via di Gerico
prima ci si ferma
e poi si fa zazen.
A beneficio di tutti gli esseri
ci si siede in zazen.
Rubando tempo al futile, e pure
al sonno se necessario, poi ci si siede
in zazen, ma ci si siede.
Ci si siede e si agisce
per l’attimo e la storia.
Se la miglior meditazione
è prima il cuore e il gesto,
poi il miglior gesto,
e il cuore, è la meditazione.