Cantano alle finestre, cantano
sui balconi.
Cantano per farsi coraggio,
ma cantano.
Come da bambini, nell’attraversare
il buio
o da più grandi nella notte,
tornando a casa.
Cantano e il canto risuona
nel deserto delle strade,
sale dalle città mute
rivelando il cuore caldo
dell’umanità murata.
Cantano per passare il tempo,
per lanciare un grido,
una voce di presenza,
ed ascoltare quale eco
e che cosa ritorni.
Cantano per essere insieme
cantano per farsi coraggio
ma cantano.
Così l’universo li esprime.
Poi il silenzio e la notte.
“O terra materna
che culli e assopisci
la foglia caduta.”