Hiroshima, Nagasaki e la mente di guerra: quattro riflessioni sull’ordinaria alienazione – 2

Ogni volta che esiti
a sedere in zazen

accampando scuse,

è il bue dell’ io che lo vive
come un sacrificio

o una perdita di tempo

e rimpiange
i suoi pascoli profumati.

Poi siedi nella resa
ed è “l’Essere il Signore
dell’essere”.

Anche camminando, certo
e immersi nella corrente del mondo

ma senza più annaspare tra le pagine
inevitabili dei profitti e delle perdite

nel conto assillante e diurno
del dare e avere.

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