Zazen è abbandono di ogni fare e non fare,
di ogni pretesa di condurre il tempo.
È semplicemente respirare
nelle molteplici, impermanenti forme
dell’Uno, del Reale.
Tra le quali la nostra.
Poi con questa universalità
ci si alza e si opera, anche alacremente,
ogni volta che la vita lo richieda.
E ogni giorno la vita lo richiede.
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Possa questa pratica essere di beneficio
a tutti gli esseri e grazie ai compagni
che si sono seduti con noi.