Il tempo vola come una freccia ed è di nuovo il tempo del nostro appuntamento settimanale di zazen e kinhin, stasera dalle 20 alle 21. Non che durante la settimana ci latiti la pratica, né che manchi il ritiro mensile previsto fra pochi giorni; ma il fatto è che questo incontro collettivo, molto concreto e nel medesimo tempo molto virtuale, ci ricorda ciò che fu, ci ripropone ciò che è e anticipa ciò che potrà ancora essere, nella nostra sede di Brescia e in qualunque posto di pratica. Capiamo tutte le esigenze del mondo di riversarsi all’esterno alla riconquista collettiva di tempi, spazi e socialità fisica, ma come prima dell’epidemia, anche ora e anche dopo tale bisogno si dimostra e si dimostrerà fallace se è solo un surrogato, una compensazione alla mancanza di un equilibrio interno. Il lavoro sulla nostra mente, che in realtà è una decantazione delle attività egoiche, un “nessun luogo da cui fuggire / un nessun luogo dove andare”, quindi un lasciare respirare lo stato naturale della mente è il baricentro dove le nostre azioni quotidiane, l’incontro con il mondo, trovano riconciliazione, realizzano equanimità e pace.
Gassho a tutti gli esseri e un amorevole sostegno ai sofferenti
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Lo stato nonduale
è la resa totale, cosciente
allo stato duale, nello stato duale.
Al ritmo naturale del respiro, che diviene
spesso un soffio
e alla coscienza che come uno specchio
tutto riflette e tutto sente in sé
non una sola corrente d’energia, nemmeno
la più piccola, neanche la più sottile
nell’essere vista e respirata
cerca più di dirigersi verso un qualcosa,
una meta, un inesistente altrove.
Quando così non è, anche solo un capello,
e “cielo e terra sono (illusoriamente) separati”.