Chi è degno
di fede, non siamo noi,
ma non è altro da noi.
Affidarsi a un’Entità salvifica
fuori di noi
sia pure sotto le forme
o le apparenze dell’umiltà
è pur sempre l’opera di un io che crede
a una propria separata esistenza,
e cerca di rassicurarsi su una propria,
individuale sopravvivenza.
Ma nessuna, dalla più rutilante
alla più misera delle esistenze,
può sussistere al-di-fuori
della Realtà-che-non-ha-un-fuori
perché è universale.
Come la fiamma è espressa dal fuoco
e l’eterno mare è anche la sua onda fugace
l’Ente salvifico non è altro da noi,
ma non siamo noi.