Si dice: “Vedere nella nostra natura”
ma la nostra natura non è un “altro”,
un oggetto, una cosa che
si possa vedere.
Quando si realizza la cecità
dell’io
allora è: “vedere nella nostra natura”.
Dopo di che
anche gli occhi dell’io
ne sono informati.
Ed è qui un pericolo:
che l’acqua di sorgente
s’impantani, sia palude
e non è affatto detto,
senza una pratica assidua
che poi ci nasca sopra
un fiore di loto.