Le persone amano gli schemi
e le definizioni.
Trovare la casella dove
inserire il prossimo e i vari
aspetti della realtà
calma l’ansia,
mette tutto sotto controllo
ed esime
dal navigare in mare aperto.
Allo stesso modo
qualche volta non è
solo la tazza del visitatore
ad essere già colma di sé
così da non poter più ricevere
nemeno una goccia di tè
ma anche la nostra.
Perché sforzarsi di rimanere
aperti alla vita e alla comprensione,
quando comode etichette
s’incaricano d’imbavagliare
aspetti che altrimenti
potrebbero risultare scomodi?
*
Già, perché?
Perché poi arriva qualcosa che sconvolge
tutti i tuoi appoggi, le tue abitudini
e le presunte sicurezze.
Sgomenti nel silenzio,
indifesi nel dolore,
orfani restiamo
nel cuore e nella mente.
Chi incattivisce, chi ricerca
ancora una corazza,
chi opera a beneficio di altri,
chi rinsavisce a beneficio di tutti,
chi aspetta solo che la notte passi,
ma poi ne arriva un’altra.
Buoni amici, dimorando nel non-io
della gioia e del dolore,
del silenzio e dell’azione,
respiriamo finalmente
il nostro vero corpo, il nostro
vero volto:
lo spirito che qui e ora
soffia come vuole
e nessuno può dire:
“è questo, è quello”
né di dove viene
e dove va.