Il mondo umano

Il mondo umano, per ignoranza e illusione
si edifica dall’io in poi

e soffre e fa soffrire tutto quello che può soffrire
e far soffrire una coscienza personale che brama
di possedere vita, gioia e morte, ma non possiede 

nemmeno se stessa, inconsistente
come una bolla, suscettibile ogni istante
di dissolvenza,

e trema, infatti, al solo pensiero della dissolvenza
che cerca inutilmente di rimuovere.

La pratica meditativa lavora dall’io al “prima”,
un prima eternamente qui e ora

e lascia esprimere la Realtà che è forma,
la forma che è Realtà, ricomprendendo
in ciò anche l’io e il suo poi.

È la goccia che si riconosce mare

 – unico segno identitario universale –

nel medesimo istante senza tempo
in cui il mare si riconosce goccia

modulandosi in flutti e correnti
che chiamiamo eventi
e diversità

dove ancora tempestosa è la nostra 
acqua, tra lotte e desideri
sete d’amore e fame d’esistenza,

ma con animo di compassione, 
in equanimi giorni, di vivide stagioni.

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