In zazen non dividiamo
la realtà in “questo sì” e
“questo no”.
Così, quando poi
nei molti attimi della vita quotidiana
dobbiamo invece dividere la realtà in “questo sì”
e “questo no”
è il cuore indiviso della nostra mente
a farlo e senza divisioni
non il nostro io indeciso
che brama uno e sospira all’altro
timoroso di perdere entrambi
né il nostro io diviso
che introietta a comodità
propria l’uno
e proietta fuori l’altro,
come un demone esterno
che non ci appartenga.