[Dalla pagina SEGNAVIA – 1 Ottobre 2017]
Come leggere un insegnamento meravigliosamente Vero senza vanificarlo
“Tu sei il Sé
fissati nel qui ed ora
lascia la mente libera
e vivrai gli eventi
liberi da attaccamenti.
Quando il vento cessa
l’acqua torna tranquilla
il tuo volto appare.”
Commento : come leggere un insegnamento meravigliosamente Vero senza vanificarlo, ovvero come riuscire ad applicarlo senza un io che, pensando di aver capito, si leghi al laccio dell’oggetto mentale appena creato, e senza una volontà che, cercando di applicarlo, se ne allontana.
Modalità: Sedere semplicemente in zazen e se vi viene in mente un qualsiasi verso della lettura, oppure un pensiero derivato del tipo: “io sono il Sé”, “devo fissarmi nel qui e ora”, “adesso lascio la mente libera”, “quando il vento cessa”, “il mio volto appare”, ecc. guardare e respirare la forma e il suono mentale delle parole, indipendentemente dal significato. Pure guardare e respirare forma e suono mentali di ogni eventuale pensiero collegato, e così per qualsiasi altro pensiero possa sorgere, indipendentemente dal significato. Compreso il pensiero: “adesso guardo e respiro questo pensiero”, oppure: “sto guardando e respirando questo pensiero”.
Lo stesso vale per suoni, rumori, sensazioni, emozioni. Se vi distraete, al momento di accorgervene guardate e respirate forma e suono del pensiero di consapevolezza della distrazione.
Fino a quando si guarda e si respira forma e suono di un pensiero? Fino a che dura il pensiero, fino a che rimane solo il respiro (e pure quello indistinto o quasi) o sorge un altro pensiero da guardare e respirare. E in ogni caso la durata è una curiosità di cui si occupa la mente che sta leggendo ora, non la mente che sta guardando e respirando.
Infatti se sorge la frase: “devo guardare questo pensiero fino a che dura, fino a che non rimane solo il respiro”, tale frase è il nuovo pensiero da guardare e respirare. Altro esempio, se sorge la frase: “Oh, ma questo pensiero non scompare”, tale frase è il nuovo pensiero da guardare e respirare. Così se sorge: “ma che rottura! quando suona la campana?”, guardatela e respiratela, frase e sensazione.
Contemporaneamente: le braccia, le spalle, la schiena, il respiro, sono sciolti? Gli occhi sono aperti, senza linee di tensione, e immobili, o divagano?