MERCOLEDÌ 14 NOVEMBRE – SALA DEI GIUDICI di PALAZZO LOGGIA – BRESCIA
ORE 20.30
–mercoledì 14 novembre alle ore 20.30 nella Sala dei Giudici di Palazzo Loggia il movimento pacifista Ora World Mandala e il Centro per la Nonviolenza organizzano un convegno dal titolo “Ambiente, società, spiritualità: l’attualità di Gandhi di fronte alle sfide del nostro tempo”, al quale parteciperà Radha Bhatt, membro della Gandhi Peace Foundation e presidente del Sarva Seva Sangh.85 anni appena compiuti, la storica attivista nonviolenta lavora con la Gujarat Vidyapith, università fondata da Gandhi nel 1920, e dedica la sua vita alla diffusione dei valori propugnati dal maestro. Nata da una famiglia himalayana e fautrice sin da giovanissima del “Programma Costruttivo” elaborato dal Mahātmā, sfugge al matrimonio precoce che era la norma dalle sue parti. Lotta contro una società arretrata in cui dilaga l’analfabetismo, opera per lo sviluppo delle comunità rurali e promuove l’educazione e l’emancipazione femminile.
Dialogheranno con lei Roberto Cammarata (presidente del Consiglio Comunale di Brescia), Tommaso Bobbio (ricercatore dell’Università Statale di Torino), Sonia Deotto e Dario De Cesaris (rispettivamente presidente e vicepresidente di Ora World Mandala).
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Mercoledì sera in Loggia Radha Bhatt presenterà la traduzione italiana del saggio-manifesto “Programma Costruttivo. Suo contesto e significato”, appena pubblicata dalle edizioni Centro Gandhi di Pisa (144 pagine, 16 euro).
Decisivo per comprendere il Gandhi più propriamente politico, il testo risale al 1941 ma è un attualissimo compendio di propedeutica allo sviluppo di strategie nonviolente per il miglioramento sociale. L’autore vi spiega come attuare lo swadeshi, l’autosufficienza economica dei villaggi, attraverso precise linee guida per la strutturazione sociale dell’India: l’unità fra le diverse comunità etniche e religiose, la lotta contro la segregazione degli intoccabili, le campagne contro l’abuso di alcool e droghe anche attraverso iniziative di cura e reinserimento per chi ne è dipendente, la promozione della filatura e tessitura domestica per la produzione dell’abito tradizionale interamente fatto a mano (ancora oggi l’arcolaio campeggia al centro della bandiera indiana), lo sviluppo delle piccole imprese artigiane, la cura dell’igiene autogestita dai villaggi, l’educazione antiautoritaria, l’istruzione degli adulti come prerequisito per sfuggire alla miseria, la coscientizzazione delle donne, l’educazione alla salute di ciascuno, la valorizzazione delle lingue provinciali (soffocate dall’invasione inglese) abbinata all’insegnamento della lingua nazionale, la necessità dell’eguaglianza economica, lo sviluppo del mondo agricolo, la difesa della dignità e sicurezza del lavoro, il coinvolgimento degli aborigeni nella vita politica, la cura dei lebbrosi e il protagonismo studentesco nella creazione della nazione indiana.
Il volume è arricchito dai commenti di alcuni testimoni storici e di studiosi contemporanei, quali Narayan Desai, Rocco Altieri, Sonia Deotto, Tommaso Bobbio, Simona Bodo, Dario De Cesaris, Sudarshan Iyengar, Xicoténcatl Martinez Ruiz, Marco Restelli, Juan Carlos Ruiz Guadalajara e Gaetano Sabatini.