“Il mio Regno non è di questo mondo”
ha significati meno stellari
dei cieli.
E “date a Cesare quel che è
di Cesare” non vuol dire
lasciargli la Terra.
Questo mondo, questa terra,
è l’espressione e la sommatoria finale
di quel meccanismo psichico,
(frattura illusoria della Realtà omniforme
e ineffabile)
che chiamiamo “io”
e domina l’essere umano
con tutto il suo carico di sofferenze
imposte e subite.
Appena mitigato da un amore
che non ha basi psichiche
esperienziali e spirituali
sufficienti, nella maggior
parte dei casi, per estendersi
oltre sé stessi e la
propria cerchia.
Risveglio e compassione
danno sostanza psichica
ed esperienza all’amore
relativizzando l’io, da dominante
a processo servente, distinto
ma non separato:
Espressione autoconsapevole
della Realtà.
Questo è il Regno, questa la terra
promessa alla nostra vita
quotidiana.